La decisione dello slittamento dell’inizio dei saldi estivi 2020 è stata presa dalla conferenza Stato-Regioni, che ha individuata la data per la partenza nel 1° agosto, orientativamente con un mese di ritardo rispetto a quanto avviene normalmente (dovrebbero durare fino al 15 settembre). Tuttavia, queste date non sono strettamente vincolanti e potrebbero esserci delle eccezioni.
L’iniziativa, tuttavia, era stata accolta positivamente dalla Federazione moda Italia-Confcommercio, secondo cui “gli imprenditori del settore confermano di volere l’inizio dei saldi estivi all’effettiva fine stagione, tanto per i saldi estivi quanto per quelli invernali”.
Secondo una ricerca su più di 4mila aziende in Italia, infatti, il 94% era contrario all’inizio dei saldi estivi il 4 luglio 2020, come da calendario prestabilito. Più della metà delle imprese che hanno partecipato al sondaggio si era favorevole a posticipare la data di inizio saldi estivi, il 29% ha detto sì alla sospensione dei saldi, mentre solo l’8% vorrebbe anticiparli.
In questo scenario, però, la Confcommercio ha concesso la possibilità di far partire l’inizio dei saldi estivi 2020 un mese prima dell’inizio stabilito dalla conferenza Stato-Regioni. Le Regioni, quindi, possono decidere se anticipare le svendite a luglio o se seguire il calendario ufficiale.
Alcune regioni hanno accolto questa decisione, individuando la data di inizio saldi estivi già da fine giugno come in Lombardia, Liguria, Lazio, Veneto e Sicilia. I negozi sono comunque obbligati a esporre il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso accanto al prodotto in vendita. Facoltativa, invece, l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto.
fonte: Idealista