Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Aiuti, attraverso il quale il governo Draghi introduce misure urgenti per contrastare gli effetti dei rincari energetici dovuti anche alla crisi ucraina. Tra le principali novità va segnalato il bonus 200 euro una tantum per lavoratori e pensionati, l’incremento del fondo affitti e la proroga del superbonus per le unifamiliari. Scopriamo tutti gli interventi nel dettaglio.
Il decreto Aiuti introduce il bonus 200 euro una tantum per lavoratori e pensionati. Si tratta di un assegno per i redditi inferiori a 35.000 euro per contribuire alle difficoltà connesse al caro prezzi. Si tratta di un provvedimento di sostegno ai redditi di 28 milioni di italiani, finanziato con “l’aumento del prelievo straordinario” sulle aziende importatrici e produttrici di energia che hanno realizzato extra-profitti grazie ai prezzi energetici.
Il Governo va in soccorso del settore delle locazioni con il decreto Aiuti. Al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, infatti, è assegnata una dotazione di 100 milioni per il 2022.
La detrazione del superbonus 110% spetta anche, in relazione agli interventi su unità immobiliari effettuati da persone fisiche (edifici unifamiliari), per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Per quanto riguarda il bonus sociale energia elettrica e gas, già prorogato per il secondo trimestre 2022, il decreto aiuti lo estende ulteriormente al terzo trimestre 2022 e sarà attuato dall’ARERA – Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
Il decreto Aiuti individua ulteriori aree idonee ai fini dell’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e vengono ulteriormente semplificati i procedimenti relativi alla realizzazione degli impianti. Vengono introdotte misure per potenziare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo e per semplificare i procedimenti di autorizzazione per ammodernare le linee elettriche esistenti. Sono previste misure per incrementare temporaneamente la produzione da fonti fossili.
Il decreto Aiuti introduce un rafforzamento dei crediti d’imposta in favore delle imprese per energia elettrica e gas. Ecco quali sono:
Per far fronte all’eccezionale incremento del costo del carburante, il decreto aiuti riconosce un credito d’imposta nella misura del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio da parte degli autotrasportatori utilizzato in veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate, di categoria euro 5 o superiore.
Misure in favore di Regioni ed enti locali per il 2022: in ragione dell’aumento dei prezzi dell’energia, il livello del finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale a cui concorre lo Stato è incrementato di 200 milioni di euro. Per garantire la continuità dei servizi erogati, i contributi già stanziati in favore degli enti locali dal decreto-legge n. 17/2022 sono integrati con 200 milioni di euro (170 milioni in favore dei comuni e 30 milioni in favore di province e città metropolitane).
Misure in favore di Province e Città metropolitane: sono stanziati 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2024 destinati alle province, alle città metropolitane, alle regioni a statuto ordinario e ad alcune regioni a statuto speciale che hanno subito una riduzione del gettito dell’Imposta provinciale di trascrizione (IPT) o RC auto.
Misure in favore delle grandi città: per rafforzare gli interventi del PNRR, ai comuni con popolazione superiore a 800 mila abitanti sono riconosciuti contributi per un totale di 100 milioni di euro per il 2022, 200 milioni di euro per il 2023 e il 2024, 100 milioni di euro per il 2025.
Misure per il riequilibrio finanziario di Province, Città metropolitane e Comuni capoluogo di provincia: sono stanziati 30 milioni di euro per il 2022 e 15 milioni di euro per il 2023 per favorire il riequilibrio finanziario delle province e delle città metropolitane in procedura di riequilibrio o in dissesto finanziario.